Malattie respiratorie e inquinamento. Ludovico Trianni

L’inquinamento atmosferico (outdoor) è il più grande rischio ambientale per la salute in Europa. Secondo le stime del report WHO 2024 6,7 milioni decessi nel 2019 sono stati causati all’esposizione all’inquinamento atmosferico e un grande incidenza sulla perdita dello stato di salute lo ha anche l’inquinamento domestico familiare(indoor) per il fatto che circa 2,1 miliardi di persone si affidano principalmente a combustibili e tecnologie inquinanti per cucinare. L’effetto combinato all’esposizione dei due tipi di inquinamento (outdoor ed indoor) causa nel mondo circa 7 milioni di morti premature e aumenta significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, polmonari e tumorali sia nella popolazione anziana che in quella infantile.  A causa dell’esposizione ambientale, il 99% della popolazione mondiale vive in luoghi in cui i livelli di inquinamento atmosferico superano i limiti delle linee guida dell’OMS. L’inquinamento outdoor deriva da numerose fonti di emissione, sia naturali che antropiche (derivanti cioè dall’attività umana), che riguardano il settore energetico, il settore dei trasporti, la cucina e il riscaldamento domestici, i siti di discarica, le attività industriali e l’agricoltura. In tali settori, particolare importanza ai fini dell’inquinamento atmosferico riveste la combustione inefficiente dei combustibili fossili e della biomassa per generare energia. Ogni anno l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) aggiorna le stime dell’impatto sulla salute causato dall’esposizione ai seguenti inquinanti atmosferici di cui quelli chiave sono il monossido di carbonio (CO), l’ozono (O3), il diossido d’azoto (NO2) e il diossido di zolfo (SO2). Il rapporto più recente e completo del WHO sottolinea che l’esposizione a tali inquinanti atmosferici ha provocato nei 27 Stati membri dell’UE, 238.000 morti premature, l’esposizione al biossido di azoto 49.000 morti premature e l’esposizione acuta all’ozono a 24.000 morti premature. Oltre alla morte prematura, l’inquinamento atmosferico causa anche morbilità che rappresenta un onere in termini di costi significativi per ore perse di lavoro a causa della malattia e aumento dei costi a carico del settore sanitario. È stato calcolato che nel 2019 l’inquinamento atmosferico ha portato in 30 paesi europei a 175.702 anni di convivenza con disabilità (YLD) a causa della broncopneumopatia cronica, l’esposizione all’NO2 a 175.070 YLD a causa del diabete mellito e 12.253 persone in 23 paesi europei sono state ricoverate in ospedale con infezioni delle vie respiratorie inferiori derivanti da un’esposizione acuta all’ozono.Nella tabella sottostante l’incidenza di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico in Italia nel 2021secondo le rilevazioni dell’EAA

Per la provincia di Modena parliamo di una incidenza di morti pari a 105,29 l’anno secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.

Nel 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiornato le sue linee guida sulla qualità dell’aria per la prima volta dal 2005, basandole su una revisione sistematica delle più recenti prove scientifiche che illustrano come l’inquinamento atmosferico influisca sulla salute umana e fissando l’obiettivo di ridurre rispetto al  2005 le concentrazioni di principali inquinanti atmosferici (particolato, ozono e diossido di azoto) di almeno il 55% entro il 2030 (v. tabella sotto)

Gli inquinanti aerei sono composti denominati con la sigla PM (dall’inglese particulate matter). Tali inquinanti atmosferici (PM), derivati dalle attività antropiche (cioè dell’uomo), possono combinarsi tra di loro nella stratosfera formando particolati di diverse dimensioni definiti, in relazione al loro  diametro, PM10, PM2.5 e PM0.1 Tali PM sono capaci di entrare  nelle vie aeree fino a raggiungere le più piccole vie aeree distali e attraversando l’unità alveolo-capillare, riversarsi prima nel torrente circolatorio polmonare e successivamente raggiungere sempre per via ematica tutti gli apparati corporei.

Source: Climate impacts of air pollution  World Health Organization (WHO)

L’esposizione cronica a tali inquinati provoca in tal modo l’insorgenza di patologie acute e croniche d’organo, con grande incidenza di patologie cardiovascolari ischemiche e cerebrovascolari come le coronaropatie e lo stroke, di malattie polmonari come le broncopneumopatie cronico ostruttive (tra cui l’asma bronchiale) e le bronchiti acute. L’esposizione protratta a tali inquinanti aerei è stata inoltre correlata ad effetti avversi sugli outcomes perinatali e all’aumentata insorgenza di casi di neoplasia polmonare. L’Agenzia Europea per l’ambiente (EEA) sulla base dei dati raccolti nel 2022 e 2023 da oltre 500 stazioni di monitoraggio in tutti i paesi membri del EEA,  ha dimostrato come tre europei su quattro vivano in aree urbane, che la maggior parte di loro è esposta a livelli non sicuri di inquinamento atmosferico e che  solo 13 città europee hanno avuto negli ultimi due anni concentrazioni medie di particolato fine inferiori a 5 µg/m3,  livello consigliato per la salute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In particolare, per quanto riguarda le principali città dell’Emilia Romagna, le concentrazioni di particolato sono risultate anche 4 volte superiori ai limiti ammessi dalle linee guida aggiornate dell’OMS nel 2021 con un livello medio di 16-17 µg/m3. Secondo il recente rapporto di Legambiente “Mal’Aria di città 2024“, Modena è la prima provincia in regione per concentrazioni di PM10, con una media annuale di 28 µg/m3 seguita da Parma e Reggio Emilia con 27 e da Rimini e Piacenza con 26 µg/m3. In particolare per Modena, nel report del giugno 2024, l’ARPAE Emilia Romagna (agenzia regionale prevenzione ambiente energia) ha documentato dalle stazioni di rilevamento cittadine valori di particolato PM 2.5 e PM.10 di molto superiori a quelli indicati come limite dalle linee guida OMS del 2021, valori certamente influenzati dalla particolare  situazione geoclimatica della pianura Padania ormai universalmente riconosciuta come una delle aree geografiche europee a più alto inquinamento ambientale.

Si segnala l’interessante app dell‘EAA che permette ad ogni cittadino di prendere visione in tempo reale dei dati relativi all’inquinamento della propria città.

European Air Quality index