Salute e Inquinamento Atmosferico a Modena

L’articolo di ISDE News
Le slide della presentazione

L’obiettivo del progetto è comunicare con immagini divulgative le informazioni sui danni dell’inquinamento atmosferico sulla salute a Modena utilizzando i dati ufficiali forniti dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente SNPA (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente).

I dati elaborati dall’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile e Clean Cities Campaign in collaborazione con ISDE (medici per l’ambiente) Italia rilevano i livelli di PM10, PM2,5 e NO2, i superamenti dei valori raccomandati dall’OMS e i nuovi limiti previsti dalla Direttiva Europea.

Queste informazioni sono precedute da infografiche sugli anni di vita persi e sulle morti premature a Modena a causa dell’inquinamento atmosferico.

Il link a questa pagina web sarà inviato periodicamente agli stakeholder di riferimento: associazioni di genitori, studenti, associazioni ambientaliste, stampa e media, quartieri, parrocchie.

L’inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute pubblica in Europa e in Italia, in quanto responsabile dell’aumento di patologie respiratorie, cardiovascolari e neurodegenerative, oltre ad avere effetti negativi sulla salute riproduttiva e sullo sviluppo infantile

Infografica semplificata, per i dati puntuali fare riferimento all’Agenzia Europea per l’Ambiente
Infografica semplificata, per i dati puntuali fare riferimento all’Agenzia Europea per l’Ambiente

Al fine di supportare le iniziative di advocacy ISDE Italia, in collaborazione con l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile della Clean Cities Campaign, dall’inizio del 2025 ha iniziato a rilevare i dati diffusi dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria in 25 città italiane, per quanto riguarda le medie giornaliere relative alle polveri sottili ed al biossido di azoto. Inquinanti per i quali le Linee Guida OMS del 2021 e la Direttiva Europea individuano specifici limiti da non superare.

Dai dati rilevati nel primo quadrimestre del 2025 per PM10 e PM2,5, appare che nel Comune di Modena i valori rilevati hanno già superato i limiti previsti dalla prossima normativa per l’intero anno.

Dati aggiornati a Ottobre 2025, elaborazioni a cura di Marco Talluri

Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile Kyoto club e Clean Cities Campaign in collaborazione con ISDE Italia. Fonte: Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente (SNPA)

PM10: superamenti oltre la soglia da febbraio
Il PM10 è l’indicatore più immediato dello stato dell’aria. La Direttiva UE consente al massimo 18 giornate oltre il limite in un anno; l’OMS ne tollera 4. A Modena la stazione di traffico MO-Giardini ha già totalizzato 31 giorni di superamento entro ottobre, mentre la stazione di fondo del Parco Ferrari ne conta 21. Significa che il particolato grossolano resta elevato non soltanto lungo le arterie più esposte, ma anche in aree residenziali e verdi, dove ci si aspetterebbe livelli più bassi. Ogni giorno oltre soglia corrisponde a un aumento del rischio per l’apparato respiratorio e cardiovascolare.

PM2,5: l’inquinante più insidioso
Le polveri sottili PM2,5, per dimensioni e capacità di penetrare in profondità nei polmoni fino a raggiungere il circolo sanguigno, rappresentano l’inquinante più preoccupante. Alla stazione di fondo del Parco Ferrari Modena registra 53 superamenti del limite giornaliero previsto dalla Direttiva UE (massimo consentito 18) e 117 superamenti rispetto alle Linee guida OMS (massimo 4). È un dato che vale più di qualsiasi commento: per quasi un terzo dell’anno l’aria raggiunge livelli che l’OMS considera dannosi per la salute. Le implicazioni sono note alla letteratura scientifica: incremento di malattie respiratorie e cardiovascolari, peggioramento dei quadri cronici, maggiore vulnerabilità per bambini e anziani.

NO₂: traffico e mobilità sotto accusa
Il biossido di azoto è il tracciante più fedele dell’impatto della mobilità stradale. A Modena la stazione MO-Giardini registra 4 superamenti dei limiti giornalieri secondo la Direttiva UE (entro la soglia dei 18), ma 154 superamenti rispetto ai più severi parametri OMS, che ne ammettono al massimo 4. Anche la stazione di fondo del Parco Ferrari mostra 1 superamento per la Direttiva UE e 58 secondo il criterio OMS. Dati che dicono due cose: il traffico continua a pesare in modo decisivo sulla qualità dell’aria e l’inquinamento non resta confinato lungo le strade più congestionate, ma si sposta nei quartieri e persino nei parchi.

Ozono: il problema dell’estate
Nei mesi caldi emerge un altro nemico dell’aria: l’ozono troposferico, che si forma quando gli inquinanti da traffico e riscaldamento reagiscono con l’irraggiamento solare. Al Parco Ferrari Modena ha registrato 55 superamenti del limite fissato dalla Direttiva europea, che ne consente solo 18, e 82 superamenti rispetto alla soglia OMS, decisamente più restrittiva (solo 4 giorni tollerati). Questi livelli non solo creano irritazione alle vie respiratorie, ma possono aggravare asma e malattie polmonari croniche.

Gli episodi di ozono elevato coincidono spesso con le giornate più calde, creando una combinazione che mette a dura prova bambini e anziani, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Una situazione nota, ma non ancora affrontata con misure strutturali.

Lettera al Sindaco di Modena su inquinamento atmosferico e rischi per la salute

Fonti: